Curiosità

HQF Agricola vince l’Oscar Green di Coldiretti Lazio nella categoria “Imprese Digitali”

HQF Agricola – il progetto etico e sociale di HQF

Roma, 15 ottobre 2023 — HQF Agricola, il progetto etico e sociale a filiera corta e sostenibile del gruppo quotato High Quality Food, vince l’Oscar Green di Coldiretti Lazio nella categoria “Imprese Digitali”. Un Oscar destinato a valorizzare il lavoro di tanti giovani che hanno scelto per il proprio futuro l’agricoltura e a premiare le migliori idee imprenditoriali che hanno saputo maggiormente coniugare tradizione e innovazione a beneficio della qualità dei processi e dei prodotti finali. La premiazione è avvenuta oggi alle ore 18.00 alla presenza del Direttore Regionale Coldiretti Lazio Sara Paraluppi in occasione del Villaggio Contadino della Coldiretti organizzato al Circo Massimo di Roma dal 13 al 15 ottobre. Manifestazione nata con l’obiettivo di far conoscere ai consumatori la biodiversità e la sostenibilità dell’agricoltura italiana, il modello basato sulla distintività e la qualità del made in Italy agroalimentare, lo spirito imprenditoriale dei giovani agricoltori e le frontiere dell’innovazione a cui HQF Agricola partecipa con uno stand dedicato alle proprie eccellenze.

HQF Agricola si è distinta come “Impresa Digitaleper il suo progetto a forte vocazione innovativa basato sulla blockchain volto a valorizzare – implementando alla zootecnia la più moderna tecnologia sulla tracciabilità – la razza Maremmana e il derivante incrocio: il Marango. Un incrocio tra un Angus Aberdeen in purezza e una Maremmana e frutto di lunga ricerca, avviata da HQF e localizzata in provincia di Roma. Qui ogni capo viene allevato allo stato brado e segue una dieta vegetale certificata Marango Fioc definita da un pool di professionisti e alimentaristi. Dunque, utilizzando la blockchain, che permette di registrare e rintracciare tutte le informazioni pertinenti a ogni capo di bestiame, viene apposto un semplice QR code sulla mezzena. Ogni passaggio della filiera viene tracciato sin dalla stalla: la provenienza del capo, la vita dell’animale (gravidanze, peso, etc.), le modalità di allevamento. Questa innovazione si rivolge sia agli addetti ai lavori del settore alimentare sia ai consumatori finali. La possibilità di accedere a informazioni sui prodotti alimentari – che siano facili da comprendere e dettagliate – apre le porte a una nuova frontiera sulla tracciabilità e sul consumo consapevole di cui HQF Agricola si fa portavoce.

“Ognuno di noi è profondamente collegato all’agricoltura: è imprescindibile per la nostra vita e sviluppo. Vivere e lavorare in un settore così ricco di storia, disponendo delle moderne tecnologie, è un’opportunità e un privilegio. Siamo dunque orgogliosi di aver ottenuto questo riconoscimento che per noi è molto importante perché conferma e attesta ulteriormente la validità del nostro progetto. Siamo la nuova generazione e abbiamo il dovere di innovare per essere più sostenibili, ma anche di preservare e tramandare le tradizioni delle nostre terre. Investire nella tecnologia a supporto della creazione di filiere più corte e tracciabili è una sfida che riteniamo quindi fondamentale per costruire una nuova cultura di impresa agricola che sia davvero capace di valorizzare quello che produce. Vogliamo, dunque, diventare un esempio per l’intero settore e invogliare i nostri giovani colleghi a perorare la nostra stessa causa a vantaggio di uno sviluppo dell’agricoltura innovativa e certificata su scala nazionale”

Francesco Paltoni – Amministratore di HQF Agricola

Coldiretti racconta di noi

Nella categoria “Impresa digitale” con il progetto “Tracciabilità stellare: la tecnologia blockchain al servizio delle stalle”, trionfa Francesco Paltoni, ventinovenne titolare dell’azienda “HQF Agricola” di Santa Marinella a Roma, che si impegna a valorizzare la razza Maremmana, implementando alla zootecnia la più moderna tecnologia sulla tracciabilità. Tramite un semplice QR code apposto sulla mezzena , ogni utente può accedere dal cellulare ai passaggi della filiera. La blockchain è una “concatenazione di blocchi” di informazioni, che permette di registrare e quindi rintracciare tutte le informazioni pertinenti a un capo di bestiame, per poter risalire all’azienda produttrice e alle modalità produttive in pochi secondi. “Abbiamo iniziato il nostro progetto Marango spiega Paltoni – incrociando la razza Maremmana con l’Angus per portare avanti la naturalità di una razza autoctona del nostro territorio per poi valorizzarla grazie all’applicazione della blockchain e generare la storia del nostro bovino. L’ultima novità che abbiamo realizzato è un “museo” con un visore remoto, nel quale è possibile immergersi e vedere tutte le fasi di lavorazione dei nostri bovini. Utile non solo per chi ha la possibilità di venire in azienda da noi, ma anche per chi, come succede spesso, compra dall’estero e quindi non riesce a immergersi nella nostra realtà produttiva”. A premiarlo il direttore di Coldiretti Lazio, Sara Paraluppi.

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